MISSIVA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Carissimo Signor Presidente della Repubblica,

Sergio Mattarella

mi permetto di sottoporre alla Sua cortese attenzione, la difficile situazione che stanno vivendo i “Caregiver familiari”, genitori che prestano costantemente assistenza ai propri cari gravemente malati, gestendo vere e proprie “ospedalizzazioni domiciliari”.

Si tratta, di Patologie croniche gravissime che presentano gravi problemi nutrizionali (alimentati solo tramite Peg), ventilati meccanicamente con necessità di aspirazione periodica dei secreti ed utilizzo di ausili particolari, come la macchina della tosse, monitoraggio delle funzioni cardiovascolari H24.

In questo momento di emergenza Nazionale, la maggior parte delle famiglie ha sospeso volontariamente l ‘ assistenza riabilitativa domiciliare per ragioni di sicurezza, dal contagio.

Da ciò ne è conseguito, purtroppo, un aumento del carico assistenziale.

Come possiamo vedere una “categoria” che vive la fragilità nella fragilità.

Il decreto “Cura Italia”, nello specifico, prevede :

L’art. 24 del decreto legge 17 marzo 2020 prevede che il numero di giorni di permesso retribuito coperto da contribuzione figurativa di cui all’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, è incrementato di ulteriori complessive dodici giornate usufruibili nei mesi di marzo e aprile 2020.

In sostanza, nei mesi di marzo ed aprile, oltre alle 3 giornate di permesso normalmente fruibili, i lavoratori potranno usufruire di ulteriori dodici giorni, per un totale quindi di nove giorni al mese

Tutto il territorio nazionale è stato dichiarato zona rossa dal 9 marzo .

Tra l’altro, nella Fase 2, tali provvedimenti dovrebbero essere confermati ed implementati.

Il Caregiver familiare è costretto, per tutelare la fragilità di Salute del proprio caro, all’astensione totale dal lavoro ed e’ facilmente prevedibile che l intervento previsto risulti dal punto di vista economico ed assistenziale totalmente inefficace.

Immaginiamo, poi, sfortuna nella sventura, che un Caregiver contragga il Covid_19. Il primo intervento conseguente sarebbe il suo isolamento totale con l’allontanamento immediato dal proprio caro che troverebbe quindi, unica risposta assistenziale esclusivamente in struttura ospedaliera.

Ora, se Moltiplichiamo questo dato per il numero di tutti i pazienti con fragilità, assistite a domicilio, ne conseguirebbe un carico ospedaliero tale da determinare il ” Default del Sistema Sanitario Ospedaliero immediato”.

Esiste, quindi, la necessità di attuare, con urgenza, piani straordinari di tutela, per i soggetti che prestano assistenza “vitale” domiciliare.

Doversi recare a lavoro con la possibilità di entrare a contatto con altre persone,infette, espone a rischio i lavoratori stessi ed i loro cari; gli stessi, in ragione del loro stato di salute fortemente debilitato, non riuscirebbero a superare un’eventuale patologia polmonare davCovid-19.

Siamo qui a scriverLe affinché ci sia un intervento deciso che dia pronte risposte a tali criticità.

La soluzione prospettabile che mi permetto di sottoporLe è la possibilità di poter usufruire del congedo straordinario dell’INPS, da modulare caso per caso, che permetterebbe ai caregivers di assentarsi dal lavoro per un periodo massimo di due anni;

inoltre, per i soggetti beneficiari del permesso della L. 104/1992, il periodo trascorso di assenza da lavoro non dovrebbe essere computato come giorni di congedo, per non privare i beneficiari di un mese prezioso, e che verrebbe così sottratto all’assistenza de i propri cari.

È una situazione di emergenza straordinaria quella che stiamo vivendo, e come tale necessita di misure altrettanto straordinarie per riuscire a far fronte alle molteplici esigenze che i cittadini stanno vivendo, i caregivers in primis, già gravati altresì dal carico assistenziale domiciliare dei propri “fragili” familiari.

Nel ringraziarLa, in anticipo, per quanto Le sarà possibile fare,

colgo l’occasione di inviarLe l’attestazione della mia stima e i miei più cordiali saluti .

Le auguro buon lavoro.

 

Andrea Sciarretta papà della piccola Noemi affetta da SMA1″;

Genitore Caregiver

Presidente dell Associazione Progetto Noemi